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Architettura

Architettura_Commerciale

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         Carmelino Buono Abbigliamento
< Cos'è la tradizione? Per noi la tradizione è la reinterpretazione continua e più autentica della cultura e dei segni del passato (più o meno recente), con lo scopo di tramandarla attraverso la sua rigenerazione. Dove per autentica intendiamo non emulativa ma bensì attualizzata. Il prodotto di questa reinterpretazione, qualsiasi esso sia, è un nuovo atto, inequivocabilmente autentico, ma che conserva un forte legame con il contesto e la storia dei luoghi, con la tradizione. In vero, questo processo di continua reinterpretazione autentica della tradizione è stato, da sempre, il segreto della nostra cultura millenaria. E' stato il motore che ha prodotto in particolar modo in Italia, i migliori momenti della storia architettonica ed artistica dell'uomo. Ma proprio in Italia, dal secondo dopoguerra in poi, si è assistito ad una progressiva e inesorabile amnesia culturale, i cui (devastanti) risultati sono sotto i nostri occhi: le nostre città con le loro propaggini per così dire "moderne". Nessun dialogo critico con la tradizione, nessun dialogo tra le arti, eppure questa era la nostra peculiarità.>

         Oggi, sempre più spesso, l'approccio nei confronti della tradizione e della storia, nel migliore dei casi, è di tipo emulativo, statico. Esso produce solo la distorsione della tradizione stessa e la sua morte per asfissia. Nella maggior parte dei casi oggi, tra la buona fede o la colpevole consapevolezza, si assiste al progressivo annichilimento del lascito tradizionale, pensando di preservarlo.

         L'esito di questo processo progettuale è sicuramente contemporaneo ma intimamente legato alla nostra tradizione quella più preziosa, quella millenaria. Questo legame è nel suo DNA un pò come quello che portano i figli dai padri e dai nonni. Vi sono forme archetipo come l'arco (realizzato in Bronzetto di Apricena) che, nell'immaginario collettivo, veicolano meglio questi rapporti perché sollecitano legami di relazione tra oggetti ed epoche consolidati nella nostra mente, ma vedere un arco e riconoscervi un ritorno al passato è quanto meno affrettato e riduttivo.




Credits:

_Opere edili: Edil Tortorella_Troia (FG)
_Fornitura e lavorazione pietra "Bronzetto di Apricena": Artedil di Lorenzo e Pasquale Palazzo_Apricena (FG)



                                                                                                                        

                                                                                                                           

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         573P
in poco più di 40MQ, raccoglie la sfida di avere in così poco spazio, un ambiente flessibile, mutevole che si adatti alle molteplici esigenze di comunicazione commerciale. Questo avviene sia materialmente grazie ad un sistema di arredo mobile e sia in maniera immateriale attraverso l'uso della luce in tutte le sue tonalità ottenute con l'uso di LED RGB. il risultato di un riuso funzionale di un edificio che diventa abitazione principale su due livelli. Il progetto di spazio e arredi, si caratterizza per l’austerità delle forme e la cura dei particolari.


                                                                                                                        

                                                                                                                           

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              Buono
negozio di abbigliamento
                                         Troia (FG)_2004


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       Abaco Luce
showroom
       Lucera (FG)_2002


         Lo spazio espositivo dello showroom si svolge su di una doppia altezza, con i due livelli uniti da una scala in acciaio e vetro acidato ed un parapetto in acciaio. Il primo livello è ad una quota inferiore rispetto al piano stradale, raggiungibile attraverso un piano in lastre di Veselje levigate e gradini in Wengè. La progettazione ha tenuto conto dell'esigenza di lasciare libero lo spazio centrale dell'ambiente, intervenendo con l'arredo solo lungo i lati perimetrali e impostando la fruizione dello spazio attraverso un approccio diretto e frontale, mediato da una lama di luce che taglia trasversalmente il pavimento del primo livello e raccordato da una parete curva (che nasconde alle spalle i servizi igienici) e dal piano scrivania. L'arredo, costituito da semplici ripiani in Wengè ed MDF laccato arancio, nel livello superiore rimanda l'eco del taglio trasversale sul pavimento del livello inferiore, fratturandosi lungo la stessa diagonale ed articolandosi in modo da offrire un sistema più dinamico e flessibile per l'esposizione. Le pareti sono attrezzate con una serie di pannelli espositivi in MDF leccato bianco, alle cui spalle viene celato tutto il sistema impiantistico.

 
 

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